Come può il pensiero cambiare la realtà?

Bella domanda vero? Come fa il pensiero a cambiare la realtà? E se spulci tra gli articoli di questo blog ti renderai conto che di cose a riguardo
ne abbiamo già dette tante. Ma non si approfondisce mai abbastanza un argomento come questo, non credi? Quando sei convinto di sapere tutto quello che c’è da sapere, ecco che giungono nuove informazioni a colmare i vuoti che non vedevi e a sbilanciare le convinzioni che ormai ti eri fatto su tale argomento. Del resto dalla culla alla bara sempre s’impara e di punti di vista per osservare la medesima cosa ce n’è infiniti.


Quindi, come possiamo cambiare la realtà che viviamo? O meglio, come può il mio pensiero cambiare il corso degli eventi e modificare la mia realtà? Inizierei con il ribadire che non puoi pretendere di ottenere una realtà diversa da quella in cui ti trovi se non inizi a cambiare il tuo modo di pensare. Ricordi Einstein cosa diceva?


“Non si può risolvere un problema usando la stessa mentalità che lo ha creato.” – Albert Einstein

Se il tuo modo di pensare non cambia, le tue emozioni non cambiano, di conseguenza non cambia neanche il filtro che usi per codificare la realtà. Risultato: la realtà che vivi e che vivrai sarà uguale a quella che hai vissuto.

Normalmente basiamo il nostro modo di pensare su tre aspetti:
il tempo che passa
il corpo fisico
l’ambiente circostante

Queste tre variabili determinano il nostro pensiero, quindi il nostro agire e il nostro sentire. Questi tre punti, oltre a fornirci un trampolino per i nostri pensieri, ci permettono di identificarci ed esistere. Il rischio però è che i pensieri che generiamo si ripetano, ossia, gli stessi pensieri che abbiamo generato ieri, li rigenereremo oggi, quindi domani, proprio perché queste tre variabili rimangono immutate. Solamente un atto consapevole può interrompere questa catena e può permetterci di generare pensieri diversi da quelli passati. Se vuoi cambiare la tua realtà c’è bisogno che cambi i tuoi pensieri, quindi le tue emozioni… quindi devi trasformarti in quello che ora non sei ma che vuoi essere! In sostanza: devi essere un visionario, un sognatore a occhi aperti.


Siate affamati, siate folli! – Steve Jobs

I pensieri che formuliamo sono coerenti con le esperienze passate che abbiamo vissuto. Il passato determina il nostro modo di pensare. Ti faccio un esempio: quando ero piccolo c’era un bullo che mi dava fastidio. Quando questo avveniva mi caricavo negativamente, generavo pensieri di odio e vendetta. Ora sono 30 anni che non lo vedo ma se dovessi rincontrarlo la mia mente andrebbe a ripescare nei ricordi le situazioni già vissute, quindi mi riproporrebbe gli stessi pensieri, quindi le stesse emozioni. Nonostante siano passati 30 anni ed entrambi siamo cresciuti, quindi (si spera) cambiati, la realtà che potremmo rischiare di vivere, a livello emotivo e mentale, sarebbe la stessa e solo un atto consapevole eviterebbe questo.

Tutto ciò di cui abbiamo fatto esperienza, gli eventi vissuti, le persone incontrate, ogni cosa, è immagazzinato nella nostra mente. Questo processo è inevitabile. La mente ha bisogno di ricordi per poter creare una base sulla quale appoggiarsi e interfacciarsi con la realtà. Ma questa base darà sempre i medesimi spunti se non decidiamo di intervenire.
COME CAMBIARE IL PRODOTTO DELLA NOSTRA MENTE?

Dobbiamo fare un tuffo nel passato, andare a ripescare le esperienze vissute, rielaborarle ed eliminarne le polarità che le avevamo attribuito (in special modo a quelle con polarità negativa).

Nel caso specifico del bullo dovrei tornare con la mente a quei momenti dove si prendeva gioco di me, dovrei cercare di riviverli in terza persona e non più direttamente. Dovrei crearmi un film mentale e osservare il bullo e me interagire. Osservando dall’esterno la scena sarei in grado di metabolizzare l’evento in maniera differente, quindi distaccarmi dalle emozioni che in quei momenti sono andato a incidere nel mio hard disk, nella mia mente, legandole all’esperienza. Dovrò rendere neutra l’emotività di quegli attimi. Rivivo l’esperienza più volte finché non mi rendo conto che il farlo non mi suscita più le vecchie emozioni. In questo modo ho legato a quell’esperienza nuove sensazioni e la mia mente, se mai dovessi incontrare nuovamente il bullo, mi proporrebbe pensieri alternativi (non si baserebbe più sul pregiudizio che si era creato).

Lo stesso procedimento lo si applica a tutto, a cose, persone o eventi. Se una volta ho fallito nel montare un mobile e mi sono convinto di non essere capace a farlo, la prossima volta che mi troverei a montarne uno andrei a ripescare la vecchia sensazione d’incapacità. Per eliminarla devo rivivere la scena passata, osservare il mio fallimento, accettarlo e comprenderlo per non commetterlo più.

Se non andassimo a ripulire il nostro passato da convinzioni limitanti, percepiremmo l’ambiente esterno sempre allo stesso modo (del tipo: l’operatore della posta non ha voglia di lavorare, i meccanici sono tutti ladri, il bullo di 30 anni fa è una persona cattiva, montare i mobili è difficile, ecc…) con il risultato di vivere a ripetizione la medesima realtà. La mente, essendo sollecitata dal mondo esterno, va a ripescare nelle situazioni già vissute quelle più affini a quelle che stai vivendo, proponendoti le reazioni che già conosce, le uniche possibili perché le uniche in suo possesso. Compito tuo è quindi di offrirle una nuova esperienza, una nuova sensazione e legarla all’evento in questione.


I nostri pensieri sono automaticamente indotti dai ricordi che giungono dal passato – Alberto Lori

Se pensi sempre alle stesse cose, quindi fai sempre le stesse azioni e provi le medesime emozioni, come puoi pensare di cambiare il tuo futuro? L’ambiente circostante è un’estensione della mente, o meglio, è il riflesso del nostro mondo interiore. Ci sei? Quindi, cosa dobbiamo fare per cambiare la nostra realtà? Dobbiamo cambiare mentalità, o meglio, personalità. Dobbiamo avere il coraggio e l’intelligenza di trasformarci in quello che vogliamo essere sin da subito.


Prima di tutto bisogna conoscere la propria mente; poi si troverà la consapevolezza del successo – Napoleon Hill

Secondo la psico-quantistica per fare questo dobbiamo ricondizionare la nostra mente, quindi modificare la nostra modalità di pensiero; secondo Richard Bandler, padre fondatore della PNL, dobbiamo riprogrammarci attraverso tecniche specifiche, secondo la psicologia Junghiana dobbiamo intervenire invece a livello inconscio, quindi, rendere conscio l’inconscio, o almeno, essere il più possibile consapevoli di quello che fa (cit: “Fino a quando non avrai reso conscio l’inconscio, quest’ultimo dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai destino”).

A me piace la semplicità e quindi ti dico solo questo: sii oggi quello che vuoi essere domani! Non pensare a ciò che desideri, non volere ciò che desideri. Trasformati in ciò che desideri! L’esperienza è l’essenza del tuo desiderio, è da lì che nasce il tuo futuro. Immaginati… Emozionati!… come se fosse reale.

Fonte: https://blog.esserefelici.org/

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