Credevamo che la mente si trovasse solo nel cervello, in realtà, si trova in tutto il corpo, anzi in tutto l’Universo, il quale è un grande organismo cosciente e pensante. Noi, in sostanza, siamo parte del pensiero di una Mente Universale.
Il corpo fisico, cosi come lo vediamo e lo tocchiamo, è una conseguenza della nostra essenza (ciò che è invisibile agli occhi, diceva “il Piccolo Principe”). Alcuni chiamano Essenza “il corpo di luce”, o “il corpo astrale”.
Il concetto importante è che “ciò che siamo veramente”, la nostra Essenza, con tutta la sua luce e ombra, i talenti, le debolezze e la sua storia karmica, si manifesta nel piano della materia con il nostro corpo fisico. Siamo vibrazione e di essa ci nutriamo. Alcuni limitano il significato del modo di dire: “siamo ciò che mangiamo” al piano della materia, ma tenendo presente che tutto è energia e vibrazione, possiamo facilmente ampliare questa riflessione.
Il mondo fisico della materia è, infatti, una emanazione del mondo energetico, fatto di vibrazioni. Il nostro corpo “causale o spirituale” (ovvero il corpo di cui siamo una emanazione), è pura energia, vibrazione armonica. Tutto ciò che di noi si manifesta nel piano fisico, sia nel bene che nel male, è una emanazione della quantità, qualità e movimento dell’energia che forma il nostro corpo causale.
Entrando in questa vita, prima ancora della nascita, ci viene dato un “corpo di luce”, risultato di una data quantità, qualità e movimento di energia vitale. In sintesi, nasciamo con una essenza e questa essenza manifesta e plasma il nostro corpo fisico. Si tratta del nostro bagaglio spirituale, cognitivo, emozionale e istintivo a cui si aggiunge il nostro “saldo” karmico e la missione specifica di questa incarnazione.
Crescendo vediamo il nostro corpo fisico cambiare, la nostra costituzione fisica può irrobustirsi o asciugarsi, il nostro viso può riportare segni di serenità o agitazione ecc. Tutti questi cambiamenti dipendono dai pensieri, dalle emozioni e dai comportamenti di cui ci nutriamo, che auto-alimentiamo e che accettiamo dall’ambiente esterno.
Siamo infatti abituati a vedere le cose che ci circondano così come sono. Mangiamo una mela e i nostri sensi ci dicono che è rotonda, rossa fuori e bianca dentro, sugosa e dolce. Consideriamo la mela nella sua manifestazione fisica e crediamo che produrrà effetti solo nel nostro corpo fisico.
Ma è davvero tutto qui? In realtà, i maestri spirituali di tutte le epoche e religioni, così come gli scienziati di fisica quantistica, ci dicono che la mela, così come qualsiasi cosa si manifesti nel mondo materiale (persino un oggetto senza vita biologica) è composta da atomi, ovvero particelle elementari di energia, che vibrano ad una cerca frequenza.
Si tratta di un cambio di paradigma: bisogna cioè comprendere che gli effetti della mela “fisica” sul nostro corpo fisico non sono diretti, ma avvengono come conseguenza dell’interazione del corpo energetico della mela con il nostro corpo energetico. Ci nutriamo delle vibrazioni intrinseche del corpo di luce della mela. In sostanza, il nostro corpo energetico non sta assorbendo la mela “fisica”, bensì la mela “causale”. Sta assorbendo le sue vibrazioni energetiche.
Ma da dove vengono le vibrazioni che compongono il corpo causale della mela? Vengono dall’amore di esseri divini che in un atto di infinita compassione e carità, hanno acconsentito a lasciar fluire il seme della vita nell’albero, che perpetuando questa “catena dell’amore”, ci offre il suo frutto.
Il corpo energetico della mela contiene la benedizione e la forza del Padre Sole, l’amore e le cure di Madre Terra, il respiro di nostro Fratello Vento e l’idratazione di nostra Sorella Acqua. Infine, qualsiasi intenzione collocata in questa mela, verrà incisa nel suo corpo energetico, si allaccerà al codice astrale della mela e verrà assorbito direttamente dal nostro corpo energetico assieme a tutte le altre vibrazioni.
Per questo, a volte, ci capita di vedere persone che prima di portare l’alimento alla bocca meditano o pregano. Stanno collocando in quell’alimento un’intenzione specifica simile a questa: “che questo alimento mi dia forza, energia, buon umore, allegria e concentrazione; che ossigeni il mio corpo fisico ed elevi il mio spirito. Grazie a quelli che hanno reso possibile che questo alimento oggi sia qui sulla mia tavola. Prego affinché non ci manchi mai l’alimento e affinché l’umanità intera abbia in questo momento di che nutrirsi”.
Un’intenzione è una sorta di “programma energetico” che viene inciso telapaticamente nel corpo di luce di qualsiasi essere o oggetto. Può essere un pensiero o un sentimento, in ogni caso è scientificamente provato che si tratta di onde elettromagnetiche che hanno un impatto diretto nel mondo fisico. Non si tratta di crederci o no, perchè che voi ci crediate o no, tutto questo accade comunque, e purtroppo noi ne siamo totalmente inconsapevoli. Questa è pura magia… e la magia esiste!
Va da sé, che se impariamo a controllare questi fenomeni, ovvero se iniziamo ad esserne coscienti, possiamo essere fautori di “miracoli” ed aprire le porte ad una nuova medicina, quella che molti oggi stanno chiamando “Quantica” (a tal proposito consiglio la lettura del libro di Deepak Chopra, “Cura Quantica”).
Si tratta di un cambio di paradigma, che produce, per chi ha la coscienza di compierlo, un vero e proprio “salto quantico”. C’è un esperimento, facilmente riproducibile, che ben spiega la nostra attuale condizione. Imprigioniamo alcune mosche in un bicchiere di vetro e teniamole lì per una decina di minuti. Togliamo quindi il tappo che avevamo eventualmente posto sul bicchiere e osserviamo che il 95% delle mosche non uscirà più dal bicchiere, ovvero resterà volando all’interno di esso. Si chiama “compromesso cognitivo”: durante quei 10 minuti di reclusione forzata nel bicchiere, il sistema cognitivo della mosca ha riprogrammato la sua percezione della realtà affinché “accettasse” il nuovo mondo (bicchiere) come nuova e unica realtà, ovvero come se non esiste nulla all’infuori del bicchiere.
A noi accade esattamente lo stesso ogni giorno, svariate volte al giorno, rispetto ad una moltitudine di fenomeni. Sono i nostri limiti, il nostro non poter andare oltre. Non lo facciamo con cattiveria e spesso, tanto meno per ignoranza, semplicemente non vediamo che esiste, non percepiamo le infinite possibilità all’infuori di quello che il nostro sistema cognitivo ha battezzato come “nostro piccolo mondo”.
La “nuova medicina quantica” o “cura quantica”, si basa sul presupposto che prima di essere corpo fisico, siamo un corpo di energia, siamo vibrazione. Eventuali scompensi o blocchi nel fluire di questa vibrazione, determinano blocchi o rallentamenti della nostra energia vitale, e come conseguenza, il sorgere di malattie nel corpo fisico.
Si sa che le malattie sono solo un campanello di allarme, un messaggio che ci sta dando il corpo fisico relativamente ad uno scompenso energetico verificatosi nel corpo sottile. Oggi si sa che se vogliamo rimuovere la causa che ha prodotto la malattia, non dobbiamo intervenire sul corpo fisico, sulla malattia e sul sintomo, bensì dobbiamo intervenire sul corpo energetico, con “strumenti” energetici.
La medicina moderna invece, interviene solo sulla malattia, ovvero sul sintomo che appare nel corpo fisico… ed è per questo, che non è in grado di rimuovere le cause dello scompenso. Strumenti “sottili” che agiscono sulla causa dello scompenso energetico, possono avere a che fare direttamente con il ribilanciamento dell’energia vitale(tramite il reiki, l’agopuntura, massaggi shiatzu, equilibrio dei chakra, la cristalloterapia ecc.), con la riarmonizzazione del campo vibrazionale (massaggio sonoro con campane tibetane, diapason, strumenti sciamanici, canti, mantra, ecc.) o con la cura emozionale(bio-neuroemozione, costellazioni familiari, tecniche di regressione, ecc.). Il campo è vasto e per fortuna lo sono anche le risorse in nostro possesso. A volte, l’intervento può essere necessario ad un livello più profondo del corpo energetico, ovvero a livello del corpo spirituale. Per questo esiste la “medicina sciamanica” e l’uso di piante maestre di potere.
Dunque, la prima cosa da accettare in questo nuovo paradigma, è che la malattia non è un problema, bensì l’inizio della soluzione. Secondo Jung “La malattia è lo sforzo che compie la natura per curare l’uomo”. Ovvero, di fronte ad uno scompenso energetico o emozionale che si produce nel nostro corpo sottile (energetico) senza che ce ne rendiamo conto, il nostro corpo fisico già inizia autonomamente ad auto-curarsi, ovvero a lavorare per ripristinare il naturale stato di salute.
Le azioni che il corpo decide di intraprendere per ripristinare la salute, possono perciò manifestarsi come alterazioni di uno stato ordinario a cui siamo abituati e che chiamiamo malattie. Il nostro corpo possiede una gigantesca “farmacia interna” e possiede la conoscenza necessaria per ripristinare la salute e risolvere qualsiasi tipo di problema. Il problema è che poiché noi non siamo coscienti di questo, finiamo per ostacolarlo; quasi sempre materialmente (bloccando la malattia, ovvero il suo tentativo di auto curarsi) e spesso emozionalmente e mentalmente (proiettando nella situazione stati d’animo e pensieri contrari alla cura).
Persone illuminate lo sostenevano già millenni fa, tuttavia solo ora, una piccola parte dell’umanità inizia ad essere pronta per comprendere questi vecchi/nuovi insegnamenti. In questo nuovo paradigma, bisogna tener presente che la coscienza crea la realtà, l’aspettativa influisce decisivamente sul risultato ottenuto e la presa di coscienza, l’attenzione e l’intenzione sono parte del processo di cura.
Quanto riportato sin qui è stato alla portata dell’intera umanità per millenni, essendo contenuto in antichi testi sacri indiani e nello stesso Ayurveda, tuttavia, è sempre stata solo una piccola parte dell’umanità ad avere il privilegio di espandere la propria coscienza e camminare verso l’illuminazione grazie a queste conoscenze.
Oggi, non è cambiato un gran che, però a quei pochi fortunati, se ne stanno aggiungendo altri, che in quanto figli della scienza, avevano bisogno di prove. Quelle stesse prove che, ad esempio, la Dott.ssa Candice Bert ha fornito all’umanità. La Dott.ssa Bert ha scoperto come la mente si trasforma in materia. Ha dimostrato che quando pensiamo, sentiamo o ci emozioniamo o desideriamo qualcosa, questo si trasforma immediatamente in una molecola.
All’inizio si credeva che questa molecola si formasse solo nel cervello e per questo fu chiamata “neuropeptide”. Quando sperimentiamo un pensiero, si creano delle fluttuazioni nel nostro campo energetico, e tali fluttuazioni si trasformano in un “peptide” nel nostro cervello. Questo è il modo in cui le cellule del cervello comunicano tra loro, non lo fanno in italiano o in inglese, bensì con il linguaggio dei neuropeptidi, molecole messaggere dello spazio interiore.
In realtà, i peptidi sono come piccole chiavi che viaggiano fino ad incontrare cellule che sono disposte a ricevere il messaggio. Quindi, il pensiero si trasforma in molecola che, come fosse una piccola chiave, trasporta questo messaggio codificato fino a trovare una serratura (cellula ricettore) disposta a ricevere il messaggio.
La Dott.ssa Bert scoprì che esistono ricettori di queste molecole della mente non solo nelle cellule del cervello, bensì nelle cellule di tutto il corpo. Le cellule del sistema immunologico, quelle che ci proteggono dal cancro o infezioni, stanno letteralmente vigilando ogni nostro pensiero, emozione o desiderio. Ogni piccola cellula del nostro sistema immunologico produce le stesse sostanze chimiche che produce il cervello quando pensa. Questo rende il discorso interessante, perché possiamo quindi dire che le cellule del nostro sistema immunologico sono pensanti.
Non sono tanto sofisticate come quelle del cervello, che possono farlo in spagnolo o italiano, però pensano, sentono, si emozionano, desiderano, si rallegrano o si rattristano. Adesso, la Dott.ssa Bert ha scoperto che non si tratta solo del cervello e del sistema immunologico. Ovunque si guardi il corpo, ci sono ricettori di neuropeptide. Li produce lo stomaco, i reni, il fegato, il cuore ecc. Così che quando diciamo “lo sento nelle viscere” non stiamo parlando simbolicamente, bensì letteralmente.
Accettiamo quindi che abbiamo un corpo pensante. Ogni cellula del nostro corpo è pensante, viva e pienamente cosciente. Questo è il nostro primo grande salto da compiere, approcciando il nuovo paradigma quantico: credevamo che la mente si trovasse solo nel cervello, in realtà, sta in tutto il corpo. Il secondo grande salto che dobbiamo fare, è che non si può nemmeno confinare a tutto il corpo, perchè si trova in tutto l’universo… e questo è una grande Mente non localizzata.
L’intero universo è un organismo cosciente, vivo e pensante. Noi non siamo macchine fisiche che hanno imparato a pensare, in realtà, siamo pensiero di una Mente Universale che ha appreso a creare una macchina fisica. Questa è la “teoria del campo unificato”.
Va da sé, che un nostro pensiero cosciente di benessere o guarigione, potrebbe sanare immediatamente ogni cellula del nostro corpo. Da qui l’importanza dell’intenzione e della preghiera. Si tratta di orientare i nostri pensieri, emozioni e desideri verso uno stato specifico, possibilmente di benessere e guarigione, affinché si realizzi. Si tratta di dirigere l’attenzione per restare centrati nella coscienza.
Articolo di Pierluigi Giarrusso
Rivisto da www.fisicaquantistica.it
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